Skal sostiene che la bacchetta magica non sia esclusiva delle fate; ognuno possiede, a volte chiuso sotto chiave, lo strumento per cambiare la propria vita, mettendosi al centro. Occorre più coraggio a liberare i propri bisogni che a volare… anche se qualche volta sarebbe intrigante guardare dall’alto, o di lato. Il prossimo e noi stessi

Mi piacerebbe essere una piccola fatina quasi invisibile, che pochissimi vedono, potrebbe avvertire la mia presenza solo chi ha una certa sensibilità, è caritatevole, amorevole, compassionevole … sarei così delicata e discreta nel fare piccole magie d’amore, non un Cupido, intendo AMORE vero, quello puro e incondizionato, come far sorridere una persona triste, compagnia a chi è solo, una carezza che dia calore, piccoli gesti apparentemente poco importanti, ma pregni di emozione e gioia. Volerei ovunque, in tutto il mondo e nello spazio per curiosare e scoprire altre possibili realtà, vorrei vedere le stelle da vicino…

Forse sono folle, ne sono parzialmente consapevole, ma ho iniziato a sognare da qualche anno (sono una donna di mezza età) ed è così piacevole viaggiare ovunque senza limiti con il pensiero, avverto questo senso di beatitudine. Prima non sognavo in quanto pensavo di “non potermelo permettere”, ero puramente razionale, ottusa, ingabbiata in quella credevo fosse l’unica realtà possibile, fatta di grandi sacrifici, troppe attenzioni, troppe responsabilità anche nei confronti di chi mi stava vicino,  sentivo di non essere mai abbastanza per quanto facessi bene. Apparivo con la mia bella maschera così forte, corazzata, orgogliosa, quasi austera mentre dentro urlavo AIUTOOOOOO, non ce la faccio più! Poi ho capito che quella era una realtà che mi ero creata, una prigione, ma avevo anche la chiave per uscire senza essere condannata all’ergastolo, sicuramente giudicata, ma tanto lo ero comunque …

Ho anche smesso di pormi milioni di quesiti ai quali ci possono essere infinite risposte, è uno spreco di energia e tempo, semplicemente ognuno di noi è diverso, non serve sempre chiedere spiegazioni, basta scegliere chi e cosa ci fa stare bene e cosa no…

Skal usa le maiuscole per dirci cosa è importante per lei

Ecco il mio concetto di coraggio:

evadere da situazioni malsane con l’amore e il rispetto per chi siamo noi, a volte diventiamo inconsapevolmente vittime e carnefici di noi stessi, ci sabotiamo e non vediamo altre possibilità, non VOGLIAMO vederle per PAURA. Probabilmente scriverò una grande provocazione e certamente discutibile, ma il coraggio nei momenti più critici spesso emerge, anche nelle persone apparentemente fragili, come una “protezione inscalfibile”, arriva improvvisamente e ci salva senza nemmeno sapere noi come … poi quando ci si risolleva si rischia di ricadere in certe dinamiche che ci limitano e creano nuovamente malessere, entriamo in una nuova gabbia, diversa, ma simile e perché? Mica siamo stupidi o masochisti… A mio modesto parere o per mia esperienza, abbiamo PAURA di stare meglio, di chiedere di più, chiedere aiuto, mostrare le nostre fragilità, fare un salto nel vuoto, liberarci dalle catene e VOLARE in alto, chi dice che si cade???

In sintesi ci vuole CORAGGIO ad amarsi, anche nell’evolvere, crescere, mettersi in discussione, cambiare e anche eliminare ciò che crea disagio, chiudere rapporti se necessario, dire NO se assecondare risulta una costrizione indotta.

Cercare un upgrade per noi stessi è un nostro DIRITTO, una scelta di AMORE vero nei nostri confronti, non è egoismo e ci vuole un gran CORAGGIO, lo stesso del risollevarsi da un lutto, una disgrazia, una situazione grave…

Il CORAGGIO di essere liberi e felici, incredibile ma vero; quanta paura abbiamo a volte di accettare un dono, qualcosa di bello, soprattutto non materiale; ecco perché vorrei essere una fatina, per dare coraggio a chi lo accoglierà e volare in alto dicendo GRAZIE, non aspettandomi nulla… un folle sogno che mi riempie il cuore.