Alma affronta un argomento durissimo: la morte di una persona amata. Le sue parole sgorgano dal confronto con il dolore; quello durante la malattia, quello che segue la perdita. Occorre molto “coraggio” per non soccombere e questa è una testimonianza sincera.

Ognuno ha la sua storia e per chi la vive è la più intensa. Gli ultimi anni sono stati difficili da affrontare per molte ragioni.

Combattere la malattia di un famigliare, accompagnarlo in questo viaggio di dolore, angoscia, incertezza, non è facile.

Chi è ammalato ha un solo pensiero: guarire. Chi è vicino ne ha mille. Organizzare le visite, assistere alle terapie, accompagnare in ospedale.  Vive nel timore che a ogni seduta le cose possano andare peggio.

Vive con l’ansia che lo attanaglia in ogni momento. A volte sente di non avere più la forza per andare avanti. La mancanza di sonno, il tormento, la paura hanno il sopravvento ma l’amore può tutto. E si trovano sempre le risorse per affrontare un’altra giornata.

Con il sorriso, perché non vogliamo che l’ammalato si preoccupi più del dovuto, ma noi dobbiamo fare i conti con tutto: lavoro, famiglia, bilancio famigliare.

Cominci a guardarti allo specchio e quasi non ti riconosci. Le occhiaie, la stanchezza, le rughe segnano il tuo viso. Ma non si molla. Non si può.

Vedi il tuo compagno, un genitore, un amico o nel  peggiore dei casi  un figlio che cerca di lottare con tutte le forze ma poi la malattia ha la meglio e tu, in un attimo ti ritrovi solo.

Sai che NON sei solo ma ti senti così. Perché quello che hai vissuto lo HAI SENTITO TU. Le tue cellule lo hanno registrato. Il tuo DNA lo sa cosa hai passato e quell’esperienza rimane impressa in modo indelebile.

Passi dalla disperazione al bisogno di affrontare questa nuova realtà. Devi andare avanti e imparare a vivere senza di loro. Piangi, le emozioni sembrano travolgerti come le maree, ti fai accarezzare dai ricordi, vorresti sentire ancora una volta quella voce, il calore di un abbraccio, un bacio.

Ma non ci sono piu’. Cerchi di fartene una ragione. Sai che in tanti ci passano e anche tu devi superare quel momento ma senti la terra mancarti sotto i piedi.

Come farò? È tutto diverso. Non ci sei abituato. Devi evolvere ma non sai come e cerchi di farti coccolare dalle memorie, piccoli monili, foto ma in realtà la ferita è sempre aperta.

Leggi, ti documenti per sapere come affrontare un lutto. Un lutto che non vuoi, che hai fatto di tutto per evitare ma ora lo devi vivere. Tutti ti dicono che devi essere forte ma tu lo sei stata già troppo e per molto tempo.

Vuoi restare nell’oblio. Speri che domani sia migliore di oggi. Forse il dolore non sarà così forte e ti ci abituerai.

Impari a convivere e capisci che quello era il tuo cammino, la tua strada. Come diceva “lui” devi vedere l’essenza. Non chiederti perché… cerca di capire cosa ti deve insegnare questa esperienza.

In cuor tuo vorresti solo dire: NON VOGLIO. Voglio tornare indietro nel tempo, rivivere momenti felici. Non vuoi guardare avanti.

Ma non puoi. Devi evolvere. Quello che ti è successo ti deve permettere di cambiare per accettare la nuova versione di te.

Tu che non sapevi cucinare, che non facevi benzina, che non andavi allo sportello per ritirare soldi, che non pagavi il bollo della macchina, che non sapevi che ogni tanto bisogna fare il tagliando, o cambiare le ruote alla tua vettura.

Ora devi fare tutto da sola. Se il frigorifero non vuole partire cerchi un “tutorial” per vedere cosa devi fare. Il condizionatore va in “tilt”? cerchi online le soluzioni possibili. E tutto a un tratto impari a vivere in modo diverso. A fare le cose che non sapevi fare.

Il tempo passa e quando pensi di averlo superato succede un altro episodio e ripiombi nella voragine.

Ma è tutto più forte, amplificato. Ma non ho imparato nulla? Perché fa male più di prima? Un altro lutto che non sai accettare ma devi.

Questa nuova perdita ti fa ancora più male. Ti toglie il fiato. Assisti al funerale “online” perché non puoi essere presente. Il COVID te lo impedisce. Al dolore altro dolore ma è così. Devi solo accettare.

Rimani per giorni a letto. Piangi, soffri. Non vuoi ascoltare nessuno. Non vuoi essere consolato. Vuoi solo dare “fast forward” al tempo.

La vita ti prensenta le situazioni che devi superare. E così è stato. Io che avevo la concezione della morte come quella di un bambino di due anni. Io che non volevo neppure sentirne parlare. Io che pur di non veder soffrire avrei preferito sopportare il loro dolore. Ma quello non era ciò che dovevo imparare.

Il vero coraggio è quello di non abbandonarsi. È quello di andare avanti. Raccogliere le forze e guardare al futuro con gli occhi pieni di illusione.

Se poi penso a tutte quelle persone che sono vittime di abusi, che hanno la pelle bruciata dall’acido, che vedono tutti i giorni le mutilazioni fisiche che hanno subito per anni, danni psicologici, mi dico: vai avanti.

Tutti abbiamo il nostro cammino da percorrere. Ricordati solo e sempre di essere UMILE. Di apprezzare ogni momento che ti viene dato. Non trattenere quell’abbraccio, quel bacio, quella carezza.

Vivi oggi, vivi intensamente,vivi. Perché tu, forse, anche se non lo sai, hai dato la forza ad un altro. Cerca di volerti bene. Ogni giorno di più perché te lo meriti.

Con amore